Sport e omofobia – quando essere donna e omosessuale è un limite
Sono con Nina al bar – un bar vicino casa che fa delle buonissime brioschine francesi e un cappuccino da paura – e mentre giro con sommo gaudio la schiumetta, mi accorgo che lei diventa rossa livida. Controllo che non stia soffocando e capisco, mentre sfoglia la gazzetta dello sport, che è incazzata come un furetto. Ogni tanto lo fa – sia di sfogliare la gazzetta che d’incazzarsi – ma stavolta è proprio furente. Non capisco il perché e penso che lo scazzo sia dovuto al fatto che magari gli omofobi hanno di nuovo comprato una pagina pubblicitaria per diffondere i loro falsi comunicati. Invece no. Anche se l’omofobia c’entra anche in questo caso. Ho capito tutto quando mi sono trovata sotto il naso l’articolo che vedete in foto. lì per lì ho pensato che qualche simpaticone avesse sostituito il quotidiano con una copia del 1343. Ricapitoliamo. A differenza degli uomini, le donne possono anche vincere la super mega olimpiade dell’universo tutto, ma una legge vieta loro di diventare professioniste, e come se non bastasse ora sono venute anche fuori …